mercoledì, novembre 10, 2010

CORLEONE. Il consiglio comunale paralizzato dalla paura: "No" all'intitolazione a Nino Gennario del centro sociale Santa Lucia

Nino Gennaro
DINO PATERNOSTRO
Ieri sera il consiglio comunale di Corleone non ha scritto una pagina di cui poter andare fiero. Paralizzato dalla paura del "diverso", ben 12 dei suoi 20 consiglieri non hanno partecipato alla seduta. Oltre a me, solo altri sette consiglieri (Lanza, Savona, Schillaci, Macaluso, Bruno, Di Giorgio e Colletto) hanno avuto il coraggio di essere presenti in aula. Qualche altro, invece, ha avuto il "coraggio" di venire in aula, firmare la presenza, farsi dare il certificato per giustificare l'assenza dall'ufficio e subito "scappare" via. I presenti hanno approvato all'unanimità (e meno male!) l'ordine del giorno da me presentato per intitolare una strada e una sala del museo civico al prof. Leoluca Pollara, ma poi sono cominciati i "distinguo" sull'ultimo punto all'ordine del giorno, anche questo proposto da me (col sostegno dei ragazzi di Corleone Dialogos, di Città Nuove, del Centro Impastato, del Centro San Saverio e di importanti personalità della cultura palermitana): l'intitolazione del centro sociale di contrada S. Lucia al corleonese Nino Gennaro, poeta, scrittore ed autore di testi teatrali recitati in Italia e in Europa. Vincenzo Macaluso (Udc) ha dichiarato di astenersi perchè sul personaggio c'erano ancora "punti oscuri". Franco Di Giorgio (Mpa) ha dichiarato di votare contro perchè la persona non aveva dato un messaggio positivo alla città. Il riferimento (negato, ma reale) era all'omosessualità di Gennaro, che però non è un segreto: era lui stesso a parlarne. E al fatto che è morto di Aids. Ma neanche questo è un segreto. Tra il detto e non detto, anche l'accusa di essere stato un drogato (circostanza assolutamente falsa). Dei coraggiosi "si" sono stati invece annunciati dal presidente del consiglio Mario Lanza e dai consiglieri Salvatore Schillaci (Pd) e Lea Savona (indipendente). Con quattro voti a favore dell'o.d.g. (Paternostro, Lanza, Savona e Schillaci), due contro (Di Giorgio e Colletto) e due astenuti (Macaluso e Bruno), quindi, l'ordine del giorno è stato  bocciato. La maggioranza del consiglio comunale ha avuto paura di Nino Gennaro, della sua poesia e del suo teatro di rottura, da "rivoluzione culturale meridionale", della sua diversità, del suo spirito libero. Una brutta pagina, che ci fa fare passi indietro. Uno scivolone anche per il "giovane-vecchissimo" sindaco Nino Iannazzo, che si è guardato bene dal presentarsi in aula, dando l'ordine di scuderia ai suoi "fedelissimi" (Fausto Iaria in testa) di non mettere piede in consiglio. Salvo poi recitare la parte del "fascista progressista". Ipocrisia davvero poco originale, che proietta Corleone in una dimensione "omofobica" da "città chiusa". Ermeticamente.
Leggi anche il servizio e le considerazioni di Giuseppe Crapisi su "Corleone Dialogos":
I SUOI TESTI TESTRALI VENGONO RAPPRESENTATI IN ITALIA E IN EUROPA, MA IL CONSIGLIO COMUNALE DI CORLEONE DICE "NO" ALL'ARTISTA NINO GENNARO

GUARDA IL VIDEO "O SI E' FELICI, O SI E' COMPLICI"

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