mercoledì, aprile 02, 2025

A UDITORE – PASSO DI RIGANO RIEMERGONO I VECCHI BOSS


Francesco Bonura
di GIOVANNI BURGIO

Sempre gli stessi cognomi e gli stessi personaggi

Il blitz che giovedì 30 gennaio ha portato in carcere 19 persone ci riporta indietro di anni, se non addirittura di decenni. I cognomi che predominano, infatti, sono quelli della seconda guerra mafia agli inizi degli anni ’80, sia dei perdenti che dei corleonesi: Bonura, Buscemi, Sansone. Tutti appartenenti al mandamento Uditore – Passo di RiganoNelle intercettazioni utilizzate per questi arresti possiamo ascoltare sia i “vecchi valori” e gli “antichi principi” rivendicati da questi boss sia le loro considerazioni sullo stato delle cosche oggi e sugli uomini che ne fanno parte.

Sull’attuale situazione di Cosa Nostra, sostanzialmente debole, Girolamo Buscemi, detto Mummino, capo della famiglia di Passo di Rigano, pensa questo “Nessuno dà più confidenza a nessuno. Nessuno si vuole più immischiare. Nessuno cerca più a nessuno. Si sono ritirati tutti. Tutti, pari pari”. E rievocando i tempi passati aggiunge “Che fa…ti ricordi quando dipende dove dovevamo andare che ai cristiani gli veniva il cuore quando ci vedevano? Ora si nascondono certuni”.[1]

L’ITALIA NON È UN PAESE PER GIOVANI


Tra il 2011 e il 2023, 550.000 persone tra i 18 e i 34 anni hanno deciso di lasciare l’Italia per trasferirsi all’estero. Un fenomeno che ci impoverisce ma che sembra non suscitare alcun interesse nella politica e che non trova spazio nel dibattito pubblico

di Jacopo Formaioni

L'ltalia è ferma, ma un fenomeno è in crescita costante: i giovani che emigrano all'estero. Ma non sono soltanto i più giovani ad an-darsene. Ormai anche molti anziani decidono di trascorrere gli anni della pensione in altri paesi. Contribuendo a far crescere la comunità degli italiani residenti all'estero, arrivati ormai a 6.134.000. Senza considerare quei giovani che vivono all'estero, ma mantengono la residenza in Italia. Un fenomeno, quello dell'emigrazione dei giovani per motivi di studio e lavoro, sottostimato e che dovrebbe essere al centro del dibattito pubblico.

La Cgil accusa il governo: “Trapani punta dell’iceberg, la Sanità è al collasso”


La protesta dello stato maggiore del sindacato. Allarmanti i dati del Pnrr: la spesa per ospedali e case di comunità prossima allo zero

La politica che sceglie i manager, i fondi del Pnrr che non vengono spesi, le carenze di organico e le inefficienze. Ieri, nel corso di una conferenza stampa, la Cgil siciliana ha rivolto un atto d’accusa durissimo nei confronti della Sanità siciliana. A partire dalla cronaca, drammatica, dei fatti dell’Asp di Trapani. «Schifani non può cavarsela — dice il segretario regionale Alfio Mannino — individuando un singolo responsabile. Il sistema è collassato perché manca visione e organizzazione».

martedì, aprile 01, 2025

Sabato 5 aprile la terza tappa della Staffetta Partigiana a Piana degli Albanesi, ore 9.30 in consiglio comunale. Allestita per l’evento la mostra con i ritratti delle “21 madri costituenti”


Palermo 1 aprile 2025 - 
La terza tappa della Staffetta Partigiana si terrà sabato  5 aprile alle 9,30 a Piana degli Albanesi, nella sede del’aula consiliare. E’ la tappa concusiva della staffetta, che culminerà nelle celebrazioni del 25 aprile e del 1° maggio. L'evento ha preso il via a Corleone il 10 marzo, in memoria di Placido Rizzotto, sindacalista e partigiano, nel 77°anniversario della sua uccisione. La seconda tappa si è svolta il 25 marzo a San Giuseppe Jato. 

E’ la prima staffetta che si realizza in Sicilia e richiama le staffette antifasciste della Resistenza, impegnate nella lotta di liberazione. E’ promossa dall’Anpi, con la partecipazione di Cgil Palermo, Acli Palermo, Libera, Arci, Centro Pio La Torre, Acli Palermo, Camere del Lavoro locali e altre importanti realtà del territorio e con il patrocinio dei comuni di Corleone, San Giuseppe Jato e Piana dei Albanesi.

L’arte di impegno civile di Porcasi all’Università di Reggio Calabria


Antonio Casaccio

La mostra “I colori oltre le mafie” celebra il maestro della pittura civile dal 7 all’11 aprile 2025 presso l’Università di Reggio Calabria.

Gaetano Porcasi è un nome che risuona con forza nel panorama dell’arte civile italiana. Nato in Sicilia, terra segnata dalla piaga della mafia, ha fatto della pittura un potente strumento di denuncia e memoria storica. Le sue opere, vibranti e cariche di significato, raccontano storie di coraggio, ingiustizia e resistenza, rendendo omaggio alle vittime della criminalità organizzata e promuovendo un messaggio di speranza per le nuove generazioni.

La pittura di Porcasi: un manifesto contro la mafia

Termini Imerese, si è costituito il comitato referendario per promuovere la partecipazione ai referendum sul lavoro e sulla cittadinanza dell’8 e 9 giugno


Palermo 1 aprile 2025 – Si è costituito presso la Camera del Lavoro Zonale "Salvatore Carnevale" di Termini Imerese il comitato referendario cittadino per avviare la mobilitazione a sostegno del voto ai referendum dell’8 e 9 giugno.  

Hanno già aderito a livello locale Auser Termini Imerese, Auser Termini Cefalù Madonie, Federconsumatori, Udu, Associazione Himera, Anoi,  Associazione 25 Aprile,  PD,  Movimento 5 Stelle,  Rifondazione Comunista, Cgil zonale. 

“La salute non è una merce”. Presidio lunedì 7 aprile ore 10 davanti all’assessorato Salute, con conferenza stampa. Il Forum sanità pubblica Palermo denuncia i disservizi e le promesse non mantenute dal governo regionale


Palermo 1 aprile 2025 - In occasione della Giornata europea contro la medicina commerciale e la mercificazione della salute, lunedì 7aprile, alle ore 10, il Forum per la sanità pubblica di Palermo e provincia organizza un presidio di denuncia, con conferenza stampa, in piazza Ottavio Ziino, di fronte all’assessorato regionale della Salute.

Un anno fa, in occasione della manifestazione indetta per la stessa giornata europea, il Forum aveva incontrato l’assessore pro tempore e il direttore. “A un anno di distanza – denuncia il Forum per la sanità pubblica Palermo e provincia -  constatiamo che nessuna risposta è stata data alle istanze da noi presentate, che derivano da un rapporto costante con cittadine e cittadini sempre più in difficoltà nel gestire la propria salute, che dovrebbe essere garantito dall’art. 32 della Costituzione. Tutte le promesse sono cadute nel vuoto, a dimostrazione di una struttura di assessorato dedita alle questioni di spartizione di potere e di poltrone e non ai bisogni di salute delle persone”.

A Paolo Giaccone sarà dedicato un murale al Policlinico di Palermo

Paolo Giaccone

Il medico legale fu ucciso nell'agosto del 1982 perché non si piegò alle pressioni della mafia. Per la realizzazione dell'opera, affidata a Igor Scalisi Palminteri, si è costituito un comitato spontaneo che ha promosso una raccolta firme

Si è costituito a Palermo un comitato promotore per ricordare il sacrificio del medico legale, professore Paolo Giaccone, ucciso nei viali del Policlinico universitario del capoluogo l'11 agosto del 1982 perché non si era piegato alle minacce e alle intimidazioni della mafia. Al professore Giaccone sarà dedicato un murale che sarà realizzato da Igor Scalisi Palminteri. E un docufilm curato dall'Università di Palermo.

Il Comitato ha portato avanti negli ultimi mesi l'iniziativa promuovendo una raccolta firme,  dopo l'accorato appello della figlia Milly. 

Su iniziativa spontanea di un piccolo gruppo di lavoratori dell'A.O.U.P., patrocinato dal Dirigente Farmacista Attilio Licciardi e dal Dirigente PTA Maurizio Urbano, nel gennaio di quest'anno si è costituito un comitato

“Non esiste una Repubblica dei giudici, ma dei giudici della Repubblica” titola Mediapart


CORRADINO MINEO

Ci sono evidenze, un sistema di finanziamento illecito del partito per 7 milioni di euro, persino il maggiordomo del castello Le Pen veniva pagato dal Parlamento Europeo. Tre giudici hanno emesso la condanna: 4 anni, di cui due condonati e due con il solo obbligo di indossare un braccialetto elettronico. Il collegio avrebbe potuto aspettare il giudizio di appello prima di ordinare la non eleggibilità di Marine Le Pen. Ha deciso di procedere per evitare che passasse troppo tempo tra reato constatato ed esecuzione della pena. Un errore? I giudici non hanno sempre ragione, può darsi.

Ma è ridicolo che chi per anni ci ha rotto le scatole con “la casta”, e la richiesta di far pagare caro e tutto ai politici sorpresi con le mani nella marmellata, ora insorga. Sechi, Libero: “Ghigliottinata la destra”, Belpietro, La Verità: “Il partito della guerra brinda. Fatta fuori anche Marine Le Pen”. Il Fatto Quotidiano e Travaglio divagano: “Eurodeliri. Preparate le famiglie e i giovani alla guerra”. Noto che chi ha chiesto la forca per i corrotti, si becca una pena contenuta. E che l’eventuale interferenza dei giudici francesi sul diritto di voto è poca cosa rispetto a una folla spinta da Trump ad assaltare il Parlamento per annullare elezioni che lui aveva perso. 

Perché la democrazia ha ancora bisogno di vivere nei partiti


“I cittadini non li si convince se non si dialoga con loro, se non se ne ascoltano i dubbi, se non si tiene conto delle loro domande e delle loro stesse risposte”. I padri costituenti gli dedicarono l’articolo 49 della Carta. Ora in un saggio il presidente emerito della Consulta ne rivendica l’attualità. Malgrado i social e i populismi

di GIULIANO AMATO 
Quello che è venuto accadendo negli scorsi anni è ben noto e quindi possiamo qui limitarci a evocarlo. Nella trasformazione dei partiti, che sono tornati a vivere prevalentemente nei palazzi del potere istituzionale (così come accadeva nelle democrazie elitarie dell’Ottocento), hanno giocato diversi fattori. Innanzitutto la sclerosi e le entropie degli stessi partiti, vittime e colpevoli di uno dei fenomeni più noti per tutte le organizzazione di “azione collettiva”; le quali nascono per la tutela dei rappresentati e dopo un po’ finiscono per occuparsi soprattutto degli interessi dei rappresentanti (così Mancur Olson, in un famoso libro del 1965, pubblicato in Italia dal Mulino nel 1983 con il titoloLa logica dell’azione collettiva). 

Satnam, si apre il processo a Latina. Mininni: Non è un caso isolato, c'è un sistema che deumanizza i lavoratori


«La vicenda di Satnam Singh, abbandonato davanti casa sua con il braccio tranciato in una cassetta di plastica dal datore di lavoro dopo aver subito un incidente nei campi dov’era sfruttato, è la rappresentazione più cruenta e tragica di ciò che avviene nei campi italiani. Il suo non è un caso isolato ma il risultato di un sistema del lavoro agricolo che spesso sfrutta e a volte uccide, in cui i lavoratori sono deumanizzati e considerati alla stregua di attrezzi. In questo contesto, la prevenzione e i controlli delle istituzioni continuano ad essere drammaticamente insufficienti e lo Stato fallisce così la sua lotta al caporalato e allo sfruttamento».

Lo dichiara Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil nazionale, durante il presidio organizzato stamani dal sindacato davanti al tribunale di Latina, in occasione della prima udienza del processo contro Antonello Lovato, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale.

«Nei giorni scorsi la ministra Calderone ha detto che i sindacati fanno “propaganda” sul tema e ha sbandierato un presunto 60% in meno di vittime di caporalato nel 2024 – prosegue Mininni -.

lunedì, marzo 31, 2025

Al processo per la morte del bracciante Satnam Singh, l’associazione “Libera” parte civile: “Chiediamo verità e giustizia”

Il bracciante Satnam Singh

ROMA, 31 MAR - Domani, martedi 1 aprile una delegazione di Libera guidata da Gianpiero Cioffredi e Annalisa Di Prospero rispettivamente referenti del Lazio e di Latina parteciperà alla prima udienza del processo per la morte di Satnam Singh che si svolgerà presso la Corte D'Assise del Tribunale di Latina. Libera, tramite gli avvocati sen. Enza Rando e Giulio Vasaturo, presenterà istanza di costituzione di parte civile nel processo "affinché la richiesta di verità e giustizia nell'aula del Tribunale possa accompagnare quel tumulto nelle coscienze di cui abbiamo bisogno per sanare l'eclisse di umanità rappresentata dalla morte di Satnam avvolta in una sconcertante spirale di malvagità". 

Libera sarà inoltre in piazza Bruno Buozzi al sit-in promosso dalla Cgil "perché questo processo testimonia di un sistema di illegalità e criminalità diffusa che nelle campagne della provincia di Latina raggiunge vette di barbarie non più sopportabili nell'ambito di sistema di fare impresa che colpisce anche i tanti imprenditori onesti sfruttando, schiavizzando fino all'omicidio i lavoratori e le lavoratrici.

domenica, marzo 30, 2025

La scomparsa della vergogna


di PIER LUIGI CELLI 
Ho perduto la mia reputazione», si disperava Cassio, nell’Otello di Shakespeare, per essere stato destituito dal suo ruolo di luogotenente a causa delle trame di Jago. «Ho perduto la parte immortale di me stesso». Sono lontani i tempi in cui il sentimento dell’onore andava di pari passo con la coscienza della propria dignità e del riconoscimento pubblico di quelle che ancora si chiamavano virtù. 
Erano anche i tempi in cui la reputazione era un bene spendibile che generava credibilità e costruiva fiducia, due valori che componevano il capitale sociale della persona e alimentavano la sua considerazione pubblica. 
La vergogna di Cassio per la perdita di un bene prezioso, ancorché non dovuta a sue colpe, segnalava l’esistenza di una sensibilità e di un sentimento che consentiva alle persone di regolare vita e condotte secondo principi che collocavano ognuno all’interno di una scala di riconoscimenti sociali che sarebbe stato drammatico perdere. Oggi richiamare come virtù la capacità di vergognarsi per qualcosa che deroga dai canoni di lealtà, onore, buona fede, rispetto, sembra operazione del tutto opinabile; un tentativo goffo, e un po’ patetico, di richiamare concetti passati di moda. 

Palermo. Lotta al crack e al degrado. l’Albergheria scende in piazza: “Non dimenticateci”


di CLAUDIA BRUNETTO 

Sono scesi in piazza per richiamare l’attenzione sull’Albergheria. Le parole «cura e rispetto» stavano scritte sullo striscione in testa, sorretto dai bambini e dai ragazzi del quartiere. 
«Il nostro quartiere è bello — dice Chiara — Soltanto che è molto sporco». La raccolta differenziata, appena partita stenta a decollare, ma sono tante le questioni aperte che gli “Stati generali” dell’assemblea “Sos Ballarò”, ieri pomeriggio, hanno rimesso ancora una volta sul tavolo. 

venerdì, marzo 28, 2025

I passeggeri invisibili che affogano nella stiva della nave Italia


di Giuseppe Savagnone

Due rapporti allarmanti

Nello stesso giorno in cui i giornali di destra – «Libero», «La Verità», «Il Tempo» –   hanno consacrato il titolo di prima pagina allo scatto d’ira di Prodi contro la giornalista che l’intervistava, «Avvenire» lo ha dedicato al rapporto Istat, appena pubblicato, in cui si denuncia la progressiva diminuzione delle entrate degli italiani. «Ancora impoveriti», titolava il giornale cattolico. E, nell’occhiello: «L’Istat segnala come le famiglie abbiano redditi inferiori dell’8,7% rispetto a quello conseguiti nel 2007». Nel sommario sotto il titolo, poi, si leggeva che «un italiano su quattro è a rischio povertà», e che anche tra i lavoratori «il 20% guadagna troppo poco, il 10% è misero».

La revoca del direttore Croce all'Asp di Trapani, la relazione dell'assessore: «Gestione del tutto fallimentare»

Ferdinando Croce e Daniela Faraoni

«L'organizzazione aziendale non è risultata adeguata al fine di una tempestiva ed efficace gestione delle procedure istologiche. E la carenza di un sistema di monitoraggio in tempo reale delle attività diagnostiche ha aumentato a dismisura i tempi di attesa a discapito della salute dei cittadini»: è il passaggio principale delle 18 pagine che compongono la relazione dell'assessore alla Sanità Daniela Faraoni sul caso dei ritardi di mesi all'Asp di Trapani nella consegna degli esami istologici.

Sulla base di questa relazione il presidente della Regione, Renato Schifani, ha emesso oggi il provvedimento di revoca dell'incarico del manager Ferdinando Croce e, poiché questo procedimento è molto lungo, la contestuale immediata sospensione per due mesi. Croce, infatti, ha annunciato che si opporrà alla revoca e ciò comporterà un nuovo esame delle sue controdeduzioni e un nuovo provvedimento motivato di Schifani, che dovrà anche passare dalla prima commissione dell'Ars.

Riina jr lascia Corleone e si trasferisce in Spagna. Mistero sui soldi del padre


Anche le sorelle sono andate via dal paese. Nella casa di via Terranova resta soltanto la madre Ninetta Bagarella

di SALVO PALAZZOLO 
Due anni fa, rispuntò all’improvviso a Corleone. E andò dritto all’ufficio anagrafe, per chiedere lo spostamento della residenza nell’abitazione della madre, Ninetta Bagarella. Salvo Riina, il terzogenito del capo dei capi di Cosa nostra già condannato per mafia, sembrava aver fatto la sua scelta: tornare a vivere in Sicilia. Invece, è rimasto solo qualche mese. Poi, si è messo a viaggiare fra l’Inghilterra, la Francia. Si è anche sposato, con una donna originaria della Romania, e ora vive nei dintorni di Valencia, in Spagna. Ufficialmente fa lo scrittore e il blogger, naturalmente a modo suo: in uno degli ultimi post ha pubblicato un ritratto del padre con il commento: «Dipinto a matita concesso gentilmente da un artista amico mio… Salvatore Riina nell’anno 1955».

DALL’1 APRILE IL RINNOVO DELL’ESENZIONE TICKET PER REDDITO. LA PROCEDURA INTERESSA OLTRE 400 MILA CITTADINI

La sede Asp di Palermo in via G. Cusmano 24

SI POTRA’ RICHIEDERE ONLINE O NEI CAF CONVENZIONATI
L’ASP HA ORGANIZZATO ANCHE UNO SPORTELLO ITINERANTE 

PALERMO 28 MARZO 2025 - Sono oltre 400 mila gli utenti di città e provincia che dall’1 aprile, saranno chiamati a rinnovare o chiedere ex novo l'esenzione ticket per reddito. I cittadini interessati potranno richiedere e ottenere il certificato in tempo reale attraverso una procedura interamente su internet collegandosi al portale Sistema TS (Tessera Sanitaria) all'indirizzo: https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/it/web/guest/esenzioni-da-reddito-cittadini

PROCEDURA ONLINE - E' possibile accedere con pc, tablet o smartphone. Con pochi click, attraverso una procedura semplice e intuitiva, i cittadini muniti di SPID, Tessera Sanitaria come Carta Nazionale dei Servizi (TS-CNS) o carta d'identità elettronica (CIE) potranno: inserire i dati personali nell’apposita autocertificazione elettronica con richiesta di esenzione per motivi di reddito, ottenendo immediatamente l'attestato; visualizzare e stampare le esenzioni proprie per motivi di reddito attive.

Referendum dell’8 e 9 giugno, ieri la prima riunione del “comitato referendario per i cinque sì” costituito a Palermo. In preparazione l’iniziativa di apertura del 12 aprile.


Palermo 27 marzo 2025 – Il comitato referendario palermitano avvia le attività per il lancio della campagna per i 5 referendum dell’8 e 9 giugno. Ieri si è svolta nella sede dell’Arci “Tavola Tonda” dei Cantieri alla Zisa la prima riunione dopo la costituzione del comitato, avvenuta il mese scorso. 

E si è concordato di organizzare per il 12 aprile anche a Palermo l’iniziativa pubblica di apertura della campagna referendaria, in concomitanza con la seconda delle due “Giornate del Lavoro” che la Cgil organizzerà a Milano, in collegamento diretto con diverse piazze italiane (Torino, Roma, Napoli, Bari) ed europee (Bruxelles, Londra, Parigi). 

mercoledì, marzo 26, 2025

Cgil Palermo: "Dolore e amarezza per la morte in solitudine di Emanuele Busellini". Era figlio di Busellini, ucciso dalla banda Giuliano subito dopo la strage di Portella della Ginestra

Giovanni Pileri ed Emanuele Busellini Jr. 


Palermo 26 marzo 2025 – La Cgil esprime dolore e amarezza per la morte in totale solitudine di Emanuele Busellini. L'anziano è stato trovato morto nella sua casa ad Altofonte, a un mese dal decesso. 
Era figlio di Emanuele Busellini, campiere dei contadini di Altofonte, venne ucciso a 39 anni, subito dopo la strage di Portella della Ginestra il 1° maggio del 1947, dalla banda Giuliano. Emanuele Busellini Jr. era un poeta, ha scritto anche una poesia sulla strage di Portella della Ginestra. Era nato ad Altofonte il 31 agosto 1947, quattro mesi dopo l'assassinio del padre.

La storia del padre ebbe un corso diverso rispetto alle altre vittime di Portella: il suo cadavere fu ritrovato il 22 giugno 1947, giorno degli attentati alle camere del lavoro di Carini, Monreale, Piana, Altofonte e Partinico, all'interno di una foiba nella zona dello Strasatto, dalle parti di Fontana Fredda, profonda oltre 30 metri.

martedì, marzo 25, 2025

Staffetta partigiana, giovedì 27 marzo la seconda tappa a San Giuseppe Jato, ore 17, aula consiliare


Palermo 25 marzo 2025 – La seconda tappa della Staffetta Partigiana si terrà giovedì 27 marzo alle 17 a San Giuseppe Jato, presso l’aula consiliare. E’ la seconda delle tre tappe simboliche, che culmineranno nelle celebrazioni del 25 aprile e del 1° maggio. L'evento ha preso il via a Corleone il 10 marzo, in memoria di Placido Rizzotto, sindacalista e partigiano, nel 77°anniversario della sua uccisione.

La staffetta è la prima che si realizza in Sicilia e richiama le staffette antifasciste della Resistenza, impegnate nella lotta di liberazione. E’ promossa dall’Anpi, con la partecipazione di Cgil Palermo, Acli Palermo, Libera, Arci, Centro Pio La Torre, Acli Palermo, Camere del Lavoro locali e altre importanti realtà del territorio e con il patrocinio dei comuni di Corleone, San Giuseppe Jato e Piana dei Albanesi.
La staffetta, spiegano gli organizzatori, ripercorre i luoghi della nostra Resistenza contro la mafia che ne ha condizionato lo sviluppo. Territori segnati dalle lotte dei fasci siciliani dei lavoratori, dalle lotte sindacali per l'occupazione delle terre, che hanno avuto sempre un forte valore democratico e dove oggi ci si continua a battere per un modello di sviluppo sostenibile fondato sulla giustizia sociale, sui diritti, sul lavoro. Una staffetta anche per la pace, contro tutte le guerre.

Corleone, domani 26 marzo sarà intitolato al sacerdote dei poveri don Salvatore Governali un plesso della scuola per l’infanzia



Elisa Inglima 

Raccontare alle nuove generazioni le storie di vita di personaggi illustri, di uomini e donne che con il loro impegno hanno reso il mondo un posto migliore è uno degli obiettivi di ogni scuola. 

A Corleone, le vicende dell’ultimo secolo hanno messo in ombrasovente, il ruolo di importanti testimoni di umanità. Eppure sono numerose le figure di quanti hanno lavorato positivamente per la crescita di questo territorioFra tutte, merita un’attenzione particolare Don Salvatore Governali: il prelato che dedicò la sua vocazione religiosa ai più piccoli e, in particolare, alle famiglie più svantaggiate e ai bambini.

“Obbedire? Meglio capire”, campagna dell’Anpi per il 25 aprile. Con i valori “capovolti” del fascismo


Mussolini a testa in giù nel video dell'Anpi per gli 80 anni dalla Liberazione: "Obbedire? Meglio capire"

È destinato a far discutere il video diffuso dall’Anpi per lanciare le iniziative per gli 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo. La breve clip mostra una parte superiore, con sfondo rosso, con alcuni verbi “positivi”, come conoscerecapirescegliere. Nella parte inferiore, invece, su sfondo nero, compare Benito Mussolini. Qui i tre verbi, contrapposti ai primi tre, sono credereobbedirecombattere. Il titolo della campagna dell’Anpi è infatti “Conoscere, Capire, Scegliere” la Liberazione che costruisce civiltà nel ripudio Partigiano del “Credere, Obbedire. Combattere” della propaganda fascista.


Ilfattoquotidiano.it, 24/3/2025

Giorgia Meloni: con Papa Francesco o con Trump?


di Giuseppe Savagnone

Due riferimenti personali

Nelle comunicazioni fatte nei giorni scorsi, in vista del Consiglio europeo, rispettivamente al Senato e alla Camera, Giorgia Meloni ha menzionato con stima due personalità di cui oggi, per motivi diversi, si parla molto. Lo

«Voglio rivolgere e un affettuoso saluto al Santo Padre che anche in un momento di prova non ha fatto mancare la sua forza e la sua guida», ha detto al Senato, suscitando una standing ovation che conferma come, almeno nel nostro paese, la figura di questo pontefice sia per tutti, al di là delle divisioni politiche, un punto di riferimento molto importante.

«La riforma è stata insabbiata». Domani lo sciopero generale dei forestali siciliani


Mercoledì 26 marzo la protesta a Palermo, davanti a Palazzo d’Orleans. «Il presidente Renato Schifani si è sempre sottratto alle nostre richieste di incontro, mentre assessori e funzionari chiedevano e chiedono ancora tempo perché si dicono in cerca di risorse», dichiarano i segretari regionali di Fai, Flai e Uila

La riforma forestale siciliana è stata insabbiata dal governo regionale. E allora i sindacati tornano a manifestare insieme ai lavoratori del comparto. Domani, 26 marzo, Flai Cgil insieme a Fai Cisl e Uila Uil hanno indetto uno sciopero generale del settore. Appuntamento a Palermo per una protesta che inizierà alle ore 10 davanti a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione, dove sono previsti gli interventi dei segretari generali regionali di Fai, Flai e Uila, Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino.

«Tutelare la nostra Isola dentro e fuori i boschi, rendendo stabile ed efficiente un servizio di Protezione ambientale per il quale solo i forestali hanno conoscenze e competenze adeguate, è una priorità per i siciliani ma non per la Regione» dichiarano in una nota i tre segretari regionali.

L’EUROPA È AD UNA DRAMMATICA SVOLTA: ADESSO È IL MOMENTO DI AVERE VISIONE, PROGETTUALITÀ E CONCRETEZZA PER REALIZZARE GLI STATI UNITI D’EUROPA


di GIUSEPPE LUMIA

In questi giorni è più che mai chiaro a tutti noi che il futuro dell’Europa è diventato cruciale. Anche la questione della scelta del percorso da intraprendere per rafforzare la componente della sicurezza militare ci mette di fronte ad un bivio: da una parte c’è la vecchia strada “confederale”, che ci lascia sostanzialmente in balia dell’attuale e inconcludente assetto istituzionale, dall’altra c’è la scelta “federale”, che porta finalmente a completamento il sentirsi e l’essere davvero una realtà coesa e unita. 

In questo periodo, ogni sfida, ogni questione di fondo ci riporta all’opzione fondamentale da compiere: se rimanere avviluppati nelle contraddizioni attuali, mentre gli Stati Uniti, la Russia, la Cina riscrivono la governance mondiale, oppure sentire il peso della responsabilità interna ed esterna di non disperdere il patrimonio di unità conquistato dopo due ben due guerre mondiali e liberare finalmente tutte le migliori energie culturali e progettuali per dotarci di quell’assetto istituzionale in grado di mettere al servizio soprattutto delle nuove generazioni un’Europa all’altezza della storia. 

lunedì, marzo 24, 2025

Addio a Franco Russo, una vita dedicata alla difesa della natura

Franco Russo

di Mario Pintagro

Era nato a Caltanissetta nel 1937, a lui si deve la marcia dello Zingaro nel 1980 che, poco più di un anno dopo, portò all’istituzione della Riserva naturale orientata

Addio a Franco Russo, uno dei padri dell'ambientalismo siciliano. Russo era nato a Caltanissetta nel 1937 in una famiglia di intellettuali. Si era laureato in Agraria a Palermo per poi specializzarsi a Firenze in Scienze forestali. Determinante per la sua formazione fu l'esperienza negli Stati Uniti, a Seattle, dove conseguì ulteriori perfezionamenti.

domenica, marzo 23, 2025

Da RaiPlay, il video de “Il sogno” di Roberto Benigni



La trentesima giornata di Libera in ricordo delle vittime delle mafie. Don Ciotti: “Occorre un impegno forte delle istituzioni”. Landini: “Affermare un altro modello di società”


di DANIELA ZERO

La Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie compie trent’anni. E li compie in un luogo chiave: Trapani. Il “titolo” scelto da Libera per l’edizione di quest’anno - Il vento della memoria semina giustizia - riassume in maniera efficace un’idea della memoria, del suo recupero, che diventa seme per il presente e per il futuro.

In testa al corteo Don Luigi Ciotti con i familiari delle vittime di mafia giunti da tutta Italia. Insieme a don Ciotti i vescovi Pietro Maria Fragnelli (Trapani), Angelo Giurdanella (Mazara del Vallo), Alessandro Damiano (Agrigento) e Gualtiero Federico Isacchi (Monreale). Presenti anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il prefetto di Trapani Daniela Lupo e il presidente della commissione regionale antimafia Antonello Cracolici.

GUARDA LA LETTURA DEI NOMI E L’INTERVENTO DI DON LUIGI CIOTTI

Intervista al procuratore capo di Palermo Maurizio de Lucia: «La mafia non è morta e la politica la cerca».

Maurizio De Lucia

Riccardo Arena

De Lucia: «Manca una vera leadership. Gli enormi profitti dei traffici di stupefacenti vengono investiti sul business del momento, il turismo»


È un messaggio che non deve passare: la mafia non è stata definitivamente sconfitta. «Cosa nostra è giovane, ma lo era pure in passato - dice Maurizio de Lucia - sono cambiati solo i metodi e il ricorso a forme di violenza meno cruenta. Viene ancora cercata da politica e imprenditoria, che pure non hanno o non avrebbero più questa necessità». E soprattutto investe gli enormi profitti dei traffici di stupefacenti sul cosiddetto Overtourism, la nuova frontiera del business delle città invase da frotte di persone. De Lucia, 64 anni, dal 2022 procuratore della Repubblica di Palermo, non ha al suo attivo solo la relativamente recente cattura di Matteo Messina Denaro, ma anche il processo che quasi vent’anni fa sconvolse le istituzioni regionali, con la condanna - poi espiata in carcere - di un presidente della Regione (Totò Cuffaro) che era in carica quando subì la prima sentenza.

Da Trapani soffia la speranza. In 50 mila al corteo di Libera


Laura Spanò

Trapani - È stata una grande bandiera della pace sorretta dai giovani ad aprire la marcia per celebrare il 21 marzo a Trapani. Il corteo partito dal porto ha attraversato le vie del centro storico ed ha raggiunto piazza Vittorio Emanuele. Alla giornata promossa dall’associazione Libera hanno preso parte in 50 mila, oltre 500 familiari di vittime innocenti provenienti dall’Italia e dall’estero, tanti i giovani. 

Per la lettura dei 1101 nomi sul palco si sono avvicendati, uomini della chiesa e delle istituzioni, magistrati, familiari di vittime della mafia, giornalisti, avvocati, imprenditori, sindaci, rappresentanti delle forze dell’ordine, sindacalisti, semplici cittadini. Sono stati 1101 storie di uomini, donne e bambini. Venti i nuovi nomi inseriti nell’elenco, 11 donne e 5 minori. Alcune sono storie del passato, tra gli anni ‘80 e ‘90 riemerse dopo anni di oblio.

sabato, marzo 22, 2025

XXX GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE. Corleone, una delegazione di studenti, dell’amministrazione e del consiglio comunale e della Cgil ha partecipato alla manifestazione di Trapani. E la sera alla seduta straordinaria del consiglio comunale

L’intervento di Rosario Lanza in consiglio comunale

Nella mattinata del 21 marzo, in occasione del 30° anniversario della Giornata della Memoria e dell’Impegno per le vittime innocenti delle mafie, organizzata dall’Associazione Libera a Trapani, una delegazione degli studenti dell’I.C. “G. Vasi” e del Liceo “Don G. Colletto”, insieme alla dirigente scolastica Elisa Inglima, ad una delegazione del comune di Corleone guidata dal vice-sindaco Salvatore Schillaci e dalla presidente del consiglio comunale Rosanna Bonanno, e ad una delegazione della Cgil con Caterina Pollichino e Dino Paternostro.  

Al ritorno da Trapani, la sera a Corleone, nel corso della seduta consiliare straordinaria per ricordare le vittime innocenti di mafia, sono intervenuti la presidente del consiglio Rosanna Bonanno, il sindaco Walter Rà, Rosario Lanza e Dino Paternostro.  

Pubblichiamo l’intervento integrale pronunciato da Rosario Lanza, assessore del consiglio comunale dei ragazzi di Corleone, nella seduta straordinaria del consiglio comunale di Corleone del 21 marzo, alle ore 19,30. 

ROSARIO LANZA

A Trapani una strada per Coppola, l’editore dei “ pizzini”

Salvatore Coppola

L’omaggio di Trapani a un appassionato che ideò i block notes per divulgare la cultura antimafia
 

di GIACOMO PILATI 
Pare di vederlo Salvatore Coppola, con la sigaretta fra le dita, i pantaloni bianchi, la camicia colorata, il berretto grigio in testa, la borsa di tela a tracolla gonfia di manoscritti da leggere e libri da consegnare. Pare di vederlo defilato, in un angolo, con i pensieri chissà dove. A scansare il fuoco su quella targa in cima allo slargo che l’amministrazione comunale di Trapani gli ha intitolato, “Largo Salvatore Coppola, editore”. 
Avrebbe sorriso, sicuro. Un sorriso di quelli antichi, timidi, sospesi fra imbarazzo e gioia. Si sarebbe guardato attorno, avrebbe ringraziato tutti, poi girato l’angolo, si sarebbe chiuso in ufficio, che la prossima settimana c’è un pizzino da stampare. 

venerdì, marzo 21, 2025

CRUX FIDELIS – EDIZIONE 2025. Dal 22 marzo al 22 aprile 2025, Corleone sara’ palcoscenico per CRUX FIDELIS - II edizione, evento dedicato alla molteplicità sicula nei riti pasquali in Sicilia tra sacro e folk


L’evento culturale organizzato dalla Galleria EtnoAntropologica di Solarino, in stretta collaborazione con il Comune di Corleone, il Comitato del Venerdì santo di Corleone, sara’ dimostrazione della buona fusione di tre elementi: cittadinanza attiva, conoscenza e rete territoriale.

Altri diretti protagonisti hanno reso unico l’evento come i territori del circuito Honos.

Saranno presenti in allestimento 12 comuni siciliani: Corleone (Pa), Santo Stefano Quisquina(Ag) , Palazzo Adriano (Pa) , Contessa Entellina (Pa), Castelbuono (Pa), Piana degli Albanesi (Pa), Nicosia (En) , Mazzarino (Cl), Pietraperzia ( En), Ferla (Sr), Canicattini Bagni (Sr), Buscemi (Sr).

Ogni territorio, presso il Complesso monumentale di Sant’Agostino, porta in testimonianza la propria molteplicità culturale nei riti pasquali tra sacro e folk con fotografie, video, oggetti e abiti.

giovedì, marzo 20, 2025

San Giuseppe, il mito del Santo proletario


DANIELE BILLITTERI

Mio nonno Peppino era comunista. Non lo diceva a nessuno perché a quei tempi si rischiava di finire in qualche lista di cattivi  all’Ufficio Politico della questura. Lui, macchinista delle Ferrovie, andava  votare e metteva una bella croce sulla falce e martello. Mutu a cu sapi u iocu. 

Ovviamente era ateo. Per lui Dio era una cosa troppo immensa per potere organizzare uno sciopero: ai padroni non si può porgere l’altra guancia. Ma rispettava molto chi invece ci credeva. Tranne i parrini che la domenica facevano campagna elettorale per la Democrazia Cristiana al punto che lui  riuscì a convincere la moglie, mia nonna Mimì (che dava ascolto al parrino della chiesa di Maria Santissima dei Naufraghi) che votazioni in Italia non ce n’erano più e che quindi la domenica non c’era bisogno di uscire. E lui andava al seggio il lunedì.

Nel suo show in tv «Il sogno» Benigni esalta il Manifesto di Ventotene, proprio nel giorno in cui Giorgia Meloni ha detto che quella non è la «sua» Europa

 

(Renato Franco) Nel suo show in tv «Il sogno» Benigni esalta il Manifesto di Ventotene, proprio nel giorno in cui Giorgia Meloni ha detto che quella non è la «sua» Europa. Lui la pensa all’opposto: «Mentre tutto intorno c’erano rovine, morti, cadaveri, nel 1941, nella piccola isola di Ventotene, tre uomini, tre eroi, Spinelli, Rossi e Colorni, ebbero un lampo, un’idea, di cambiare tutto, girare pagina: l’idea dell’unità europea. Sono eroi della nostra storia, i pionieri. 

Lì c’era l’idea di un’Europa unita, federale che per la prima volta diventa un progetto politico da realizzare. Certamente contiene alcune idee superate legate a quel periodo storico ma questo non toglie la sua grandezza. L’idea centrale del Manifesto è attualissima» basata su una «giustizia sociale dove nessuno restasse indietro».

Il messaggio della CEI per il Primo maggio: serve una nuova alleanza sociale


"L'economia e le leggi di mercato non devono passare sopra le nostre teste lasciandoci impotenti”, scrive la Conferenza Episcopale italiana nel testo diffuso in vista della Festa dei lavoratori quest'anno sul tema: “Il lavoro, un’alleanza sociale generatrice di speranza”

“Il mercato siamo noi: sia quando siamo imprenditori e lavoratori, sia quando promuoviamo e viviamo un consumo critico". È un appello alla responsabilità quello lanciato dalla CEI nel messaggio per il 1 maggio nel quale si denuncia come sia ancora presente "il lavoro povero", le discriminazioni verso le donne, lo sfruttamento degli immigrati, gli incidenti sul lavoro e il mismatch, ossia il disallineamento tra domanda e offerta che colpisce i giovani.

Il lavoro è speranza